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Maurizio Buscaglia alla guida della Vuelle: “Ho detto subito sì a Pesaro. Pronto a rimboccarmi le maniche”

I giocatori italiani possono sicuramente essere determinanti per qualsiasi squadra. Figurarsi un pacchetto italiani come quello della Vuelle: sono tutti giocatori che mi piacciono”

Sorrisi e battute. Poi applausi di una sala gremita anche di tifosi. La presentazione di Maurizio Buscaglia sembra quasi un incontro tra vecchi amici. Il coach barese, cresciuto tecnicamente a Trento, ci riporta ai tempi di Luca Banchi. Non fa promesse Buscaglia, ma dice chiaramente di aver voluto dire sì alla proposta di Pesaro: “Forse era il momento giusto, ma ci siamo trovati e piaciuti. Ho detto subito sì, prima ancora – racconta il coach– di parlare di budget, di scelte teCniche, di staff e di contratti. Sarà stata la capacità di riconoscere una grande emozione. Sarà stato il ricordarsi di tutti gli anni passati da avversario alla grande arena. Sarà una via di mezzo tra empatia ed emozione. Ma tant’è. Dobbiamo lavorare insieme con intensità e desiderio e da parte mia c’è l’impegno assoluto a farlo”.

Che Buscaglia sia un lavoratore lo si capisce dai dieci anni consecutivi passati alla guida di Trento. Oppure anche dalla voglia, l’anno scorso, di lasciare Napoli per buttarsi nel tentativo riuscito di salvare una squadra israeliana in grande difficoltà come l’Hapoel Eilat. “A me piace lavorare e non mi tiro certo indietro”, dice il nuovo coach della Vuelle. Ovviamente non si sbilancia troppo l’allenatore: sa bene che ogni parola sarà valutata e pesata. E non solo dagli addetti ai lavori: “Io dico sempre quello che penso. Solo che adesso dopo 4 giorni da allenatore di Pesaro non ho ancora tutte le idee chiare. Da domani con la società cominceremo a decidere”. Il cronista chiede cosa pensa del pacchetto italiani a contratto con la società. “Da domani mattina ci rifletteremo con attenzione. Una ripartenza è indispensabile. E chi rimane deve essere convinto di fare questa scelta. I giocatori italiani possono sicuramente essere determinanti per qualsiasi squadra. Figurarsi un pacchetto italiani come quello della Vuelle: sono tutti giocatori che mi piacciono”.

Buscaglia archivia subito l’inesistente casò Totè: “Non c’è stato con lui nessun problema personale o tecnico. E’ solo che le cose sono andate in una certa maniera al di là della volontà mia o di Leonardo. Non ci sono problemi”. Poi la mossa verso la società: “A me piace lavorare insieme e sudare con i giocatori. Ognuno avrà la massima responsabilità. Poi posso anche dire che so benissimo che questa è una città di basket e conta anche la pesaresità in ognuna delle scelte. Datemi il tempo di farle e di comunicarle”.