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EUROLEGA

WELCOME PLAYOFF DELANEY: ECCO COM’È CRESCIUTO NEL CORSO DELLA SERIE

Malcolm Delaney ha saltato solo otto partite durante la regular season di EuroLeague, ma gli infortuni patiti sono stati due. Solo che quello subito nella gara di andata contro il Real Madrid è stato ammortizzato dai rinvii causa Covid di almeno un paio di partite, così di fatto ne ha saltata per intero appena una. Ma il secondo stop, più serio, l’ha tenuto fuori per sette gare consecutive permettendogli di rientrare solo per l’ultima di stagione regolare contro l’Efes. Ma a Malcolm Delaney è bastato per trovare la miglior serie di partite proprio nei playoff e crescere all’interno della serie. Uno sguardo ai numeri.

Malcolm Delaney in regular season: 10.8 punti per gara, 40.7% nel tiro da due, 38.8% da tre, 80.0% nei tiri liberi, 3.5 falli subiti per gara, 10.5 di valutazione media.

Malcolm Delaney nei playoff: 16.2 punti per gara, 54.2% nel tiro da due, 38.5% da tre, 86.2% nei tiri liberi, 5.6 falli subiti, 16.8 di valutazione media.

Malcolm Delaney nelle ultime tre: 20.7 punti per gara, 52.9% nel tiro da due, 56.2% da tre, 85.0% nei tiri liberi, 7.0 falli subiti, 21.3 di valutazione media.

Per Malcolm Delaney sarà la seconda Final Four della carriera dopo quella conquistata nel2016 con la Lokomotiv Kuban. Anche allora la conquistò dopo una serie di playoff di cinque partite, contro il Barcellona, con cinque partite su cinque in doppia cifra. E’ curioso, perché il Barcellona è lo stesso avversario che affronterà l’Olimpia a Colonia e la stessa squadra con cui Delaney ha trascorso la stagione scorsa in EuroLeague.

Nei giorni scorsi, Delaney ha raccontato la sua storia a “Beyond the Lights”, la rubrica digitale di EuroLeague. “Quando sono venuto in Europa pensavo di fare un anno in Francia, dimostrare che potevo guidare una squadra e poi trasferirmi nella NBA. Ma grazie alla buona stagione in Francia (a Chalon) sono entrato nel radar delle squadre di EuroLeague. Ho fatto la summer league, non è andata bene, non ho avuto una vera opportunità. Così il mio agente mi ha spiegato che se fossi diventato uno dei top players di una squadra di EuroLeague sarebbe stata la NBA a venire a cercarmi, non il contrario. Dopo il mio secondo anno, a Kiev, si è fatto avanti il Bayern”. Delaney è esploso sul palcoscenico di EuroLeague in una partita con il Real Madrid. “Loro avevano una striscia di vittorie lunghissima, io avevo giocato bene tutto l’anno, ma dopo quella gara mi nominarono MVP della settimana. Quello è stato il momento in cui ho capito che potevo essere uno dei migliori giocatori della competizione”.

L’opportunità di andare nella NBA gli venne presentata in quel momento da Houston. “Ma non fui in grado di accettarla, capii gli interessi di tutti, quindi restai a Monaco, poi andai a Kuban e lì ho prodotto la stagione migliore della mia carriera. A quel punto ho fatto il salto e sono andato nella NBA”, racconta. “La mia esperienza ad Atlanta è stata una delle migliori della mia vita, prima di tutto perché i miei amici e familiari hanno potuto vedermi dal vivo, al contrario di quello che avviene quando sono in Europa, e poi perché ho giocato contro i miei giocatori del mondo, contro alcuni dei miei idoli, ad esempio Carmelo Anthony. Ringrazierò sempre Atlanta per avermi permesso di vivere un sogno”.

Dopo due anni ad Atlanta e uno in Cina, Delaney è tornato in Europa. “Per me l’aspetto più difficile è stato riadattarmi alla mentalità europea, stare lontano da casa dieci mesi, riabbracciare lo stile di vita europeo e delle squadre europee. Mi ha aiutato l’esperienza che avevo già maturato e la possibilità di inseguire il mio grande obiettivo che era tornare ad una Final Four e vincerla”.