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A/MBanco di Sardegna SassariSERIE A

Il perimetro fa la differenza

Jones e Kruslin super, Dowe in grande crescita, Gentile recuperato
Quando la Dinamo era in difficoltà, non si guardava tanto a chi mancasse o chi giocasse in condizioni precarie, ma alla mancanza di gioco sul perimetro, di pedine che potesse supportare soprattutto l’attacco. Nelle ultime due sfide quelle con Reggio e Brindisi si è avuta la netta sensazione che la squadra che fosse stata pensata in estate (pivot a parte) sia effettivamente il giusto trade – union come chimica e assetto. Il coinvolgimento di Dowe (fuori 2 mesi e mezzo per infortunio), il ritorno a pieno regime di Gentile e la straordinaria capacità di Kruslin di essere decisivo sui due lati del campo, hanno completato il puzzle preventivato.
Ovvero tre bocche da fuoco come Robinson, Jones e Bendzius, supportati da due guardie che potessero creare dal palleggio e mettersi in proprio come Gentile e Dowe e uno specialista come Kruslin, grande difensore e tiratore da 3 punti.
Il croato sta vivendo un grandissimo momento di forma dopo le difficoltà iniziali che hanno coinvolto tutto il gruppo, compresa la difficile convivenza con Onuaku, spesso preso in mezzo a livello difensivo. Kruslin nelle ultime 8 partite sta tirando con 24/41 da 3p ovvero il 59%, la miglior percentuale del campionato, compresi i 12.9 punti di media e la capacità di fermare gli avversari più pericolosi, dettaglio chiave che non va nelle statistiche.  
Jones è migliorato tantissimo nella gestione dei falli, ricordiamo anche lui senza preparazione per l’infortunio in precampionato, ha sempre preso più fiducia e si è dimostrato un califfo capace di crearsi il tiro in ogni situazione, di difendere, stoppare e prendere rimbalzi, 19.4 punti nelle quattro ultime partite che ha giocato veramente (a Venezia stava male), continuità e leadership offensiva.
Non solo, è cambiata radicalmente la costruzione dei tiri da 3 punti, la Dinamo era partita con basse percentuali di squadra in campionato, non solo per le difficoltà nella costruzione del gioco, ma anche soprattutto perché erano tiri forzati, adesso il Banco è prima tutta la serie come assist con quasi 20 di media e ha segnato 42 triple nelle ultime 3 partite, segnale chiaro di come sia cambiata anche la tipologia di conclusione. I rimbalzi preso, l’assetto equilibrato e la possibilità di andare in campo aperto, hanno creato delle soluzioni ideali.
Il nesso sta nella continuità e nella possibilità per Bucchi di ruotare più giocatori, prima la Dinamo era sempre in emergenza, doveva sempre tappare un buco da qualche parte, a rimbalzo, con i falli, con le palle perse, adesso a parte l’ultimo quarto con Brescia, ha dimostrato di avere una chiara identità e di tornare ad essere molto competitiva.
La Dinamo ha vinto 4 delle ultime 6 partite con il grande rimpianto contro Brescia, potevano essere 5/6 con la sconfitta di Venezia maturata solo nel finale con una situazione falli e una partita molto particolare.
Assist, rimbalzi, costruzione del tiro da 3 punti, rotazioni allungate, equilibrio difensivo e campo aperto, ci sono state componenti della rinascita del Banco, adesso arrivano ulteriori esami, il campionato non aspetta, 3 trasferte su 4 e partite chiave per la rincorsa playoff.