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Iran, le giocatrici di basket della foto senza velo ora posano con l’hijab. La società: “Media bugiardi”

La fotografia del coraggio ha fatto tremare il regime. Tanto che l’allenatrice e la società sono state costrette a pubblicare sui social network un post “riparatore” per affermare di essere fedeli alla Repubblica islamica e all’hijab, il copricapo che questa impone alle donne di indossare. E a rifare la stessa foto, ma questa volta come tradizione comanda.

Riavvolgiamo il nastro: in Iran la squadra di basket femminile del Canco si è fatta fotografare senza velo. Sedici donne – giocatrici e staff tecnico – con la testa scoperta e i capelli sciolti. Una forma di protesta contro la repressione nel sangue che il regime di Raisi sta adottando contro i manifestanti che a Teheran lottano per i diritti civili e delle donne. Secondo la ong Human Rights la polizia avrebbe già ucciso circa quattrocento persone. Lo scatto – pubblicato su Instagram dall’allenatrice Farzaneh Jamami – era accompagnato da parole di libertà. “I ruoli di genere non sono altro che sciocchezze. Insegna a tua figlia che sei una persona preziosa e insostituibile. Se ti dicono il contrario, non crederci. Di’ loro che sei potente e capace. Che sei una donna libera”. E poi il motto della rivolta: “Donna, vita, libertà”.

Qualche ora più tardi, sul profilo dell’allenatrice è comparso un post in lingua farsi: “In nome di Dio, della vita e della sapienza. Saluto il popolo iraniano. Sono Farzaneh Jamami, allenatrice della squadra di basket Canco. Senza nessuno scopo e intenzione anti Hijab, vi dico che ho pubblicato una foto nella mia pagina social privata. Alcuni media ne hanno approfittato per pubblicare questa foto senza chiedere il permesso. Presto un’azione legale”.

La società di basket: “Media bugiardi, partita giocata con l’hijab”

La macchina del potere, insomma, si è mossa. E ha fatto sì che anche la società di basket prendesse posizione sulla propria pagina Instagram. È stata pubblicata una foto in cui le giocatrici, in una posizione simile a quella del giorno prima, indossano l’hijab. E una lunga spiegazione. “Viste le notizie uscite sui social network e sui canali di comunicazione, riteniamo giusto dire che l’immagine pubblicata era una foto di gruppo privata scattata prima dell’inizio della partita e postata sulla pagina personale dell’allenatrice. Non è stata rilasciata alcuna autorizzazione per ripubblicarla e utilizzarla”. Si sottolinea poi che “giocatrici e staff tecnico hanno partecipato alla partita con l’hijab islamico, indossato subito dopo aver scattato la foto. I media hanno scritto bugie”. Sia Jarami che il Cancu hanno disattivato la possibilità di lasciare un commento alle foto.