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PLAYOFF SEMIFINALE VICENZA – MILANO BASKET FEMMINILE

Quando il passato diventa emozione.

Quanti ricordi nel ripensare a Vicenza-Milano Basket Femminile! Riaffiorano alla mente gli anni sessanta quando Vicenza, abbinata a Portorico Caffè, si affacciò alla serie A a far parte dell’elite d’Italia. Allora le squadre altisonanti erano Fiat Torino, Bristot Treviso, Omsa Faenza e brillava la stella della Standa Milano: lo squadrone della mitica Liliana Ronchetti; di Marisa Geroni, di Fiorella e Marcella Alderighi, allenate da Giovanni Assante che mal digeriva di giocare in Basilica Palladiana. Vicenza, guidata in panchina dal suo leggendario fondatore Antonio Concato, annoverava nel suo roster giocatrici che avrebbero fatto la storia della pallacanestro italiana quali Biba Gentilin, Nidia Pausich, Nicoletta Persi, Gigia Agostinelli, Sonia Verdi.                                                                                                                                       Milano sarà per sempre nel cuore dei vicentini. L’11 aprile del 1965 l’A.S.Vicenza conquistò al Palalido il primo (ne seguiranno altri 4 consecutivi) dei suoi 12 scudetti, battendo in un drammatico spareggio il Fiat Torino per 58-53: per chi, come me, era presente un qualcosa di indescrivibile e di indimenticabile! Per anni Standa sarà avversaria irriducibile di Vicenza, ma dovrà aspettare il 1973 per conquistare lo scudetto e così superare Thermomatic Vicenza, che si piazzò al terzo posto. Chi erano gli allenatori? Per Milano il grande Zigo Vasojevic, che tra il 1967 e il 1969 con Recoaro Vicenza aveva vinto due scudetti; per Vicenza Antonio Cappellari, giovane milanese purosangue uscito dalla celeberrima scuola Olimpia, allora targata Simmenthal. Negli anni ottanta torna ancora la rivalità vicentino-milanese. Da una parte A.S.Vicenza Zolu- Fiorella-Primigi, dall’altra GBC Milano. E’ l’epopea dell’imbattibilità della squadra di Antonio Concato con Lidia Gorlin, Wanda Sandon, Catarina Pollini, Valentina Peruzzo, Mara Fullin; dall’altra parte l’immensa  Mabel Bocchi. Vinceva sempre Vicenza che era troppo forte, ma Standa fu temibile rivale. Dopo tanti anni nei quali la società berica ha avuto i suoi alti e bassi, ora si accende uno splendido raggio di sole. Vicenza e Milano si incontrano ancora per un risultato di prestigio: meritarsi l’accesso alla finale che può portare all’eccellenza della serie A. Non è in palio lo scudetto, ma con i tempi precari che corrono sia Vicenza che Milano hanno già ottenuto un risultato importante, sicuramente aldilà delle aspettative. Non è un’eresia affermare che i team condotti da Sandro Sinigaglia e Franz Pinotti il loro campionato l’hanno già vinto. Per me che scrivo lunedì prossimo tornare a Milano sarà una festa. Dopo tanta Storia ritroverò un amico carissimo, dirigente mio omologo di Sanga Milano. Si chiama Antonio Cappellari, classe 1948 come me. Ci conoscemmo nel 1972 quando Antonio Concato con una genialata delle sue lo portò via da Milano per affidargli la panchina dell’A.S.Vicenza. Tony aveva 24 anni, rimase a Vicenza due campionati, partì per il servizio militare e, quando rientrò a Milano, intraprese una splendida carriera di manager sportivo coincidente con il boom del basket. Concato con Cappellari inaugurò la stagione di una squadra giovane con un allenatore giovane: una scelta straordinaria, che fu un esempio per i tempi. Tony trovò da noi anche l’anima gemella in Chiara Guzzonato,  giocatrice sua e della nazionale. So bene che per lui Antonio Concato è, come per tutti noi, una pietra miliare. Nessun modo migliore di questa semifinale per festeggiare il 23 maggio il compleanno del nostro indimenticato presidente.

Con Tony parleremo di Guglielmo Roggiani, pure lui cl 1948, allenatore dell’A.S.Vicenza nel biennio 1979/81, amico comune, scomparso due giorni fa.      Che la terra gli sia lieve.