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A Bologna la Finale di SuperCoppa

Ospitando la final four di SuperCoppa a settembre, Bologna resta al centro della pallacanestro italiana anche nel momento in cui si cerca di ripartire.

“Le sedi papabili erano sostanzialmente due – spiega il presidente della Lega Basket Umberto Gandini – Milano, dove la Lega è nata cinquant’anni fa e Bologna, dove la Lega si è affermata, rafforzata e dove oggi c’è la sua sede. I palazzetti erano più o meno uguali e noi abbiamo valutato anche il tipo di coinvolgimento delle due amministrazioni. Abbiamo parlato con la regione Lombardia e con quella dell’Emilia Romagna e abbiamo poi scelto di organizzarla in casa perché era più logico”.

Nel dialogo con il governo avete ottenuto il credito di imposta sulle sponsorizzazioni. Adesso il vostro obiettivo è l’apertura dei palasport?

“Noi dal primo giorno ci stiamo impegnando per questo. Il lavoro fatto dal comitato 4.0 è stato eccellente per quanto riguarda il credito di imposta, ora ci concentriamo sulla riapertura al pubblico che è fondamentale non solo per il basket, ma per tutto lo sport italiano. Lo facciamo dialogando e utilizzando la nostra capacità di persuasione”.

La Supercoppa partirà con il derby di Basketcity. Se fosse a porte chiuse non sarebbe un po’ sprecato?

“Ne abbiamo parlato. Sappiamo, però, che qualora succedesse è perché è un percorso che stiamo svolgendo. L’obiettivo primario è riavere il pubblico per il campionato. La SuperCoppa è stata pensata assieme alle società come banco di prova per permettere alle squadre di prepararsi al campionato con un sistema di amichevoli organizzate. Si parte con le formazioni in preparazione e si arriva alla fine con una cornice di agonismo con le quattro vincenti dei quattro gironi e avere le final four. Le partite in casa serviranno anche per testare le varie norme che ci verranno indicate. Siamo a Bologna anche grazie all’interlocuzione molto valida che abbiamo avuto con il governatore Bonaccini”.

Quando renderete pubblico il calendario della Supercoppa?

“Stiamo definendo la situazione del girone D che è quello più complicato dal punto di vista geografico”.

Cosa si augura per il prossimo campionato?

“Ripartire da dove eravamo rimasti, con il pubblico in crescita e con una competizione in campo molto valida e credo che quest’anno sarà ancora più valida grazie agli sforzi che i 16 club stanno facendo”.

La Virtus per scelta, la Fortitudo per necessità. Entrambe hanno deciso di spostarsi in impianti più capienti. Sono un esempio?

“La domanda di Basket a Bologna è sempre molto elevata. Il prodotto che le due squadre, insieme alle altre 14, metteranno in campo sulla carta sarà molto attraente. E’ lungimirante il fatto di aver pensato che in un momento come questo, in cui probabilmente ci saranno delle limitazioni alle capienze, avere un impianto più grande permette di avere una maggiore percentuale di pubblico rispetto ad un impianto più piccolo”.

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